ANDREA CINELLI: “LA RIGA E’ LA MIA CASA”
Mancano ormai pochi giorni alla nuova edizione del Trofeo Angelo Scotti (17 Maggio/09 Giugno 2024), niente di meglio che scambiare due parole con “mister giovanissimi Rigamonti”, Andrea Cinelli.
Innanzitutto Andrea, avete vinto il campionato regionale.. è la prima volta.
Sì, è la prima volta che una squadra di giovanissimi della Rigamonti vince il campionato regionale e questa è sicuramente una grande soddisfazione. Quando abbiamo iniziato a disputare i campionati regionali eravamo concentrati sul doverci salvare, mantenere la categoria, ora che abbiamo implementato le rose siamo riusciti a raggiungere un livello competitivo e quindi finalmente anche vincere. E’ un premio per il percorso fatto dalla società e iniziato più di dieci anni fa.
Dicevi che non eravate la squadra più forte, forse..
Dal punto di vista della qualità complessiva della rosa quest’anno c’erano ottime squadre, mi vengono in mente subito il Desenzano e la Voluntas Montichiari, due buone squadre, ma è il Breno, secondo me, che aveva qualcosa in più.. mi ha lasciato un’impressione positiva fin dalla prima partita che abbiamo giocato quest’anno con loro.
Noi però, e questo è un grandissimo merito che do ai miei ragazzi, siamo riusciti a spremere il massimo e tirato fuori quel ‘qualcosa’ che nel calcio è fondamentale: dedizione, voglia di fare e capacità di miglioramento.
Le abbiamo vinte tutte nel girone d’andata, siamo stati per diversi mesi imbattuti e la prima partita persa è arrivata a metà del ritorno col Desenzano, dove comunque abbiamo disputato una buona partita.
Direi che abbiamo fatto veramente un’impresa straordinaria, vista l’età e l’esperienza.. questi ragazzi hanno tirato fuori delle risorse in più straordinarie, un gruppo che è diventato forte durante questa stagione. Parliamo di ragazzi che arrivano da lontano in Rigamonti, tanto che alcuni li conosco da quando li portai ancora Pulcini ad un torneo, e sono cresciuti anche grazie al lavoro di chi mi ha preceduto. Ma il gruppo, forte, unito, l’ho visto formarsi quest’anno.
Hanno mostrato di avere qualità che vanno oltre quelle puramente tecniche e sappiamo bene che nel calcio conta l’impegno, la voglia di migliorare, la capacità di rimanere concentrati e, a volte.. anche una certa pazzia. E’ un gruppo che in campionato non ha sentito particolarmente il peso di certe partite. Purtroppo, l’abbiamo invece sentito nella finale del Brescia Oggi, quello sì. Ma è una finale e.. “ci sta”. Non l’abbiamo giocata bene questa finale, è stata una delle prestazioni direi meno convincenti di tutto l’anno. Però.. questo gruppo era comunque riuscito a ribaltare la partita, a tornare a galla dopo essere stato due volte sotto.
Il campionato regionale, hai avuto fin da subito la sensazione di poterlo vincere?
Non mi sono mai posto questo pensiero. L’unico pensiero era, veramente, e sono sincero, valutare il gruppo e costruire qualcosa di importante per questi ragazzi che ora andranno incontro a stagioni che saranno ancora più impegnative. I ragazzi hanno saputo sorprendermi mostrando risorse veramente incredibili. Vincere il campionato regionale non è assolutamente facile e non l’abbiamo vinto casualmente, così come non abbiamo vinto casualmente tutti gli sconti diretti con i nostri avversari.
Andrea, la Rigamonti è diventata nel tempo casa tua, ormai sei qui dal.. dal 2010? Tanto tempo.
Sì, dal 2010. Tanto tempo e sono cambiate tantissime cose grazie al lavoro di persone che tutti noi abbiamo imparato a conoscere bene e che sono ancora oggi le nostre guide di riferimento, i nostri punti di riferimento.
Penso che le cose grandi le facciano le persone grandi. E’ inutile avere un grande progetto se non hai chi quel progetto lo sa portare avanti e in Rigamonti quelle persone le abbiamo. Sono arrivato in un momento in cui la Rigamonti era sicuramente già una buona società ma non ancora una società di livello regionale e questo progetto importante l’ho visto crescere fino a diventare la società di riferimento nel bresciano. Non lo dico solo io, lo dicono anche i numeri. E’ indubbiamente merito delle persone che tanto hanno dato e stanno dando alla Rigamonti, a cominciare da Giorgio Gaggiotti e Toni Scotti.
E il presidente Stefano Bertolotti?
Il presidente.. persona eccezionale, con una passione incredibile.
Puoi spiegarci perché da molto tempo, anni, alleni sempre i giovanissimi del primo anno.
L’ho detto più volte, secondo me è la categoria più difficile perché è una categoria di passaggio molto importante per i ragazzi. Si passa dall’attività di base, ludica, a quell’attività che comincia ad essere seria, l’agonismo. Ci sono dei processi di trasformazione da un mese con l’altro incredibili. Secondo me è la fascia d’età dove devi inserire, devi costruire delle cose di cui poi arrivano i frutti più avanti. Infatti, una delle grandi soddisfazioni è vedere le nostre squadre con cui lavoriamo nei giovanissimi avere soddisfazioni quando diventano allievi, juniores. Quest’anno tanti miei ragazzi che ho avuto nei giovanissimi hanno vinto il campionato regionale, la Coppa Lombardia. Quelle sono le vere soddisfazioni, il motivo per cui creiamo un progetto.
Questa fascia d’età è anche un divertimento per te?
Assolutamente sì, quella è la prima cosa, mi trovo molto bene.
Tutto il merito all’allenatore, alla società.. ma lo staff? Non ha fatto niente?
La staff, assolutamente! Come dicevo, gli obiettivi raggiunti in Rigamonti sono arrivati grazie dalle persone, non dal singolo, o dal caso. Persone che hanno voluto tutto questo. Ho la fortuna di poter collaborare da qualche anno con Willy (Moreschi..) che, oltre a essere un grande amico, è per me una figura fondamentale anche calcisticamente sul campo. Con lui non c’è neanche bisogno di parlare, ci conosciamo, conosciamo le metodologie.. ci intendiamo perfettamente. Inoltre, sono il tipo di persona che delega anche molto, sono convinto che per ottenere grandi risultati devi circondarti di persone che sanno fare bene le cose e per questo devi lasciare loro la possibilità di farle in autonomia. Non puoi fare tutto da solo. Questa cosa non riguarda solo me, penso che sia una caratteristica propria di quello che abbiamo costruito in Rigamonti. I nostri staff delle squadre agonistiche sono eccezionali, veramente di altissimo livello.
Nel mio caso ho anche la possibilità di lavorare con due bravissimi dirigenti, Nico (Nicola Abrami..) e Mirco (Mirko Iorio..) che seguono i ragazzi da tempo, fin da quando erano piccolini, hanno una passione incredibile. Sono attenti e molto bravi, tutte e due. E che dire poi del nostro preparatore atletico, Emiliano Giuffrida.. vado fiero di questo staff.
Un aneddotto per raccontare la stagione?
Aneddoto.. l’aneddoto vero e proprio è che quest’anno non sono mai stato espulso! Una novità, per via il mio carattere. E’ la prima volta da quando seguo le categorie agonistiche. Quest’anno niente espulsioni, sono stato bravissimo dal punto di vista comportamentale. Probabilmente, invecchiando, l’età..
Hai fatto amicizia con gli arbitri?
Con gli arbitri penso che non riuscirò mai a fare amicizia, lo confesso (ride..). Con gli allenatori, invece sì, gli allenatori avversari. In questa stagione nel nostro girone ne ho incontrati diversi che stimo, a cominciare dal mister della Voluntas Montichiari, anche il mister del Breno. Possiamo dire che ormai ci siamo incontrati talmente tante volte che c’è reciproca stima, ed è bello anche che sia così.
Un’ultima cosa, Forza Riga?
Sempre Forza Riga, assolutamente, siamo i numero uno!