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E’ bello volersi bene,

Avere un bacio,

Raccogliere un sorriso,

Ricevere una carezza,

Con mani nelle mani,

Con guancia contro guancia,

Lasciar cantare il cuore,

La sua melodia d’amore,

E’ bello volersi bene.

– ENZO GAGGIOTTI –

 

 

Il paradiso calcistico che ci hai regalato unitamente ai principi e valori tecnici e morali resteranno indelebili nel ricordo dei migliaia di ragazzi che, indossando la maglia granata della Rigamonti, potranno percepire il battito del tuo grande cuore”.

Grazie di tutto papà

– GIORGIO GAGGIOTTI –

 

 


 

 

A pochi giorni di distanza dalla scomparsa della Signora Trabucchi Gaggiotti Maddalena è venuto a mancare anche il marito Enzo Gaggiotti.

L’ANPS è vicina a Mario, a Giorgio ed Antonella che in pochissimo tempo hanno perso entrambi i genitori.

Porgiamo le più sentite condoglianze per i motivi noti: Enzo è stato un grande, grande amico dell’ANPS da tempo immemorabile. Ha iscritto numerose persone ed autorità istituzionali al nostro sodalizio ed ha manifestato un grande affetto verso la Polizia bresciana.

L’ANPS ed i molti soci che lo hanno conosciuto lo hanno sempre apprezzato per la semplicità, per la correttezza, per la sensibilità dimostrata in tutte le circostanze e in tutte le iniziative promosse dall’Associazione.

Ciao grande Enzo

I Soci tutti, il Consiglio e la Presidenza ANPS partecipano al lutto e porgono le più sentite condoglianze ai figli.

La Presidenza ANPS – Maurizio Marinelli

 

 


 

 

 

Addio ad Enzo Gaggiotti il «papa’» della Rigamonti

Enzo Gaggiotti: addio a 88 anni – È scomparso uno dei fondatori del club di Buffalora – Prima calciatore e tecnico poi dirigente lungimirante: realizzo’ il centro sportivo come casa per la squadra
Il calcio bresciano ha perso un altro pezzo della sua storia: ieri e’ morto Enzo Gaggiotti, ex calciatore e dirigente di alto livello.

Avrebbe compiuto 89 anni oggi, ma 20 giorni dopo la morte dell’amata Magda non ha retto al dolore e l’ha raggiunta. Il suo cruccio?

Lasciare soli i figli Giorgio, Antonella e Mario, i loro cari e i nipoti.Enzo Gaggiotti è stato un precursore del calcio giovanile: oltre quarant’anni fa ha fondato insieme ad alcuni amici l’Ac Mario Rigamonti.

Ed è stato pure tra i fondatori del centro sportivo che l’anno prossimo festeggerà il quarantesimo anniversario.

Cresciuto nelle giovanili del Brescia quando i piccoli si allenavano all’Arici e allo Stadium di viale Piave, Gaggiotti ha rappresentato un’icona del calcio bresciano.

Terzino coriaceo e duro come pochi, ma dai piedi vellutati, lasciato il Brescia è emigrato in Toscana, dove ha vestito le maglie di Lucchese e Arezzo.

Un grave infortunio al ginocchio destro l’ha costretto a interrompere l’attività quando era ancora nel pieno delle sue forze.

La passione per il calcio l’ha portato a fondare le due strutture; nel frattempo è stato anche stimato allenatore.

L’esperienza più fortunata l’ha vissuta a Lumezzane: al Rossaghe i valgobbini seppero costruire un fortino lanciando calciatori di valore quali si possono ritenere i Bregoli, i Picchi, i Bossini.

Nel corso della sua lunga militanza calcistica ha costruito rapporti di amicizia e rispetto con illustri rappresentanti del calcio ai massimi livelli.

Soprattutto con Gino Corioni e famiglia ha camminato a braccetto a lungo e non di rado al centro sportivo Rigamonti.

Il «Pres» è stato spesso suo ospite insieme al professor Augusto Preti, per tanti anni rettore dell’Università bresciana.

Con Enzo Gaggiotti se ne va una persona che al calcio ha dato tantissimo, rappresentando un punto di riferimento irrinunciabile per tutto l’ambiente.

A Giorgio (già dirigente del Brescia), Antonella e Mario le condoglianze della redazione sportiva di Bresciaoggi.

A. MASS. – Brescia Oggi – Domenica 28 Maggio 2017

 

 


 

 

 

 


 

 

L’eredità sportiva di Gaggiotti sportivo e gentiluomo

Il fondatore della Mario Rigamonti si è spento sabato a 89 anni

Il Ricordo – Enzo Gaggiotti ci ha lasciato nella giornata di sabato alla vigilia del suo 89esimo compleanno, che sarebbe stato festeggiato ieri, essendo lui nato il 28 maggio 1928.

Forse nei più giovani il suo nome non suscita emozioni, ma per noi, che abbiamo avuto il piacere di conoscerlo e di godere della sua amicizia, Enzo Gaggiotti ha rappresentato un personaggio fondamentale nella storia del calcio bresciano, e non solo di quello giovanile, che pure era la sua grande passione.

Prima di ripercorrere le tappe della sua attività calcistica ci pare doveroso ricordare che Enzo Gaggiotti è stato un personaggio di quelli di cui oggi forse si è per solo stampo: mai sopra le righe, disponibile al dialogo e sempre pronto a dare una mano a quanti, soprattutto in ambito calcistico, avevano bisogno del suo aiuto.

In una parola: un gentiluomo.

Calcisticamente, dopo aver militato nellegiovanili del Brescia, ha conosciuto anche l’esperienza della prima squadra con un paio di convocazioni in serie B.

La sua carriera calcistica, bloccata da un infortunio al ginocchio, si è chiusa quando aveva solo 22 anni ed aveva vestito in serie C le maglie di Arezzo e Lucchese.

Ha poi allenato il Lumezzane, quello in cui giocavano Carlo Bonomi e Lena, poi con l’amico Angelo Scotti è stato tra i fondatori del Rezzato e dop oil Rezzato il via all’esperienza della Mario Rigamonti, realtà che anche oggi è protagonista del calcio bresciano, fondata nel 1975 e di seguito, con l’appoggio di privati e Fondazione Cab, la costruzione dell’omonimo Centro sportivo a Buffalora, inaugurato nel 1978.

I ricordi si inseguono e fatichiamo a riordinarli, quando citiamo la sua amicizia con il grande Mario Rigamonti, che spinse Gaggiotti ad intitolare al calciatore del Torino prima la squadra e poi il centro, o l’amicizia, che durò fino alla morte del Pres, con Gino Corioni, che proprio Enzo avviò al calcio e non per caso la prima formazione Esordienti del Brescia, allenata da Facchinetti, giocò i primi tempi sui campi di Buffalora.

Ma ancora l’amicizia con Gigi Maifredi, o con Mircea Lucescu, che ha voluto testimoniare il suo cordoglio alla famiglia, e molti altri sarebbero gli eventi da ricordare, a cominciare dalla sua attività al Cab, dove instaurò relazioni con gli enti che agivano nella realtà locale, dalla Polizia di Stato a varie fondazioni ed associazioni.

Ed a proposito del Cab, memorabile la squadra che Gaggiotti allestì per partecipare (e poi vincere) ai vari campionati interaziendali, tanto che a quel tempo si diceva assumesse i migliori calciatori della provincia in banca proprio per vincere il campionato.

Forse era vero, ma i suoi giocatori si rivelarono, lo ricordava con orgoglio, anche ottimi elementi dal punto di vista lavorativo.
Al figlio Giorgio, nostro amico, e da tutta la famiglia giungano le condoglianze della Redazione sportiva del Giornale di Brescia e quelle personali di chi hascritto queste note.

Giorgio Fontana – Giornale di Brescia Lunedi 29 Maggio 2017