Gaggiotti Gaggiotti, green pass rafforzato: «Regola giusta, ora riduciamo i tempi del ritorno in campo»
«Al di là di attenerci come sempre scrupolosamente alle norme della Federazione, la vaccinazione è da considerarsi un obbligo morale e sociale: ben venga allora il Super Green pass per giocare. Tanto più per chi pratica uno sport di gruppo, è un’arma fondamentale per arginare la pandemia»: lo scandisce a chiare lettere Giorgio Gaggiotti, direttore generale della Mario Rigamonti, club cittadino che, tra attività agonistica e non, conta circa 350 tesserati di puro settore giovanile.
«E di questi, da una verifica svolta ieri sera, solo due (un giocatore e un allenatore) sinora non si sono ancora vaccinati, ma credo che vi provvederanno presto: difficilmente lasceranno altrimenti il calcio», osserva il diggì.
Il quale pone poi la lente d’ingrandimento sulle competizioni («non è un problema spostare un po’ in là, a giugno, la fine dei campionati: intanto, noi abbiamo ovviamente posticipato la ripresa post-natalizia degli allenamenti
al 1 0gennaio») non chè sul tema del ritorno in campo post Covid.
«Mi auguro che la richiesta e le azioni intraprese dal presidente del Crl, Carlo Tavecchio, affinché venga modificato il protocollo sanitario, siano assecondate da chi di dovere: è infatti impensabile attendere 30 giorni e sottoporsi ad esami costosi, anche per gli asintomatici, prima di tornare a giocare. È una trafila anacronistica che allontana i ragazzi dal calcio».
C’è comunque una presa di coscienza importante con cui fare i conti: «Vuoi o no, dobbiamo imparare a coesistere conil virus: è un controsenso tenere i ragazzi chiusia scuola ,senza la possibilità di giocare e sfogarsi all’aria aperta. Io in primis, come tutti i membri della società, siamo fermamente convinti che i vaccini rimangono l’unico atto per uscire dalla zona disastrosa creatasi in questo periodo storico».
Marco Zanetti
Fonte: Giornale di Brescia
Data di pubblicazione: Lunedì 03 Gennaio 2022
