Gaggiotti:«Così si colpiscono i settori giovanili»
La Mario Rigamonti vanta uno dei settori giovanili più floridi della provincia di rescia. Ma, secondo il direttore generale Giorgio Gaggiotti, il problema dell’abolizione del vincolo è quello minore.
«Parliamo di numeri? La Mario Rigamonti costa, per un anno, 190.000 euro. Dai premi, sin qui, abbiamo percepito 10.000 euro ogni anno, perché abbiamo rinunciato a quelli di preparazione per facilitare il salto dei ragazzi maggiormente meritevoli, accontentandoci dei premi alla carriera, per chi arriva in serie A o in categorie importanti. Quindi per noi l’abolizione del vincolo cambia poco a livello economico: ma resta una decisione sbagliata, e non l’unica», Gaggiotti parla di una riforma fatta da funzionari che non vivono lo sport.
«Lo dico con cognizione di causa: le società di calcio oggi sono tutte in perdita, perché si fa calcio non per guadagnare ma per passione e divertimento. Mettere ulteriori costi e gravare con ulteriore burocrazia il nostro mondo, significa portarlo verso un finale scritto: arriveremo ad un punto in cui avremo i lavoratori sportivi tutelati, che però non avranno alcuna società a farli lavorare, perché i club chiuderanno i battenti. Per questo sono convinto che alla riforma verranno apportati correttivi».
A proposito di costi, Gaggiotti fa un altro esempio molto concreto. «In provincia di Brescia abbiamo rette per il settore giovanile che in media sono di 300 euro. A Milano, invece, si arriva a 500. Posso garantire che la Mario Rigamonti con le rette che percepisce per ciascun ragazzo o bambino riesce a coprire il 38% dei costi di una stagione. Ecco perché confermo che una società di calcio non va in guadagno. Ed ecco perché questa riforma rischia di ammazzare il settore».
G.G.
Fonte: Giornale di Brescia
Data di pubblicazione: Lunedì 03 Luglio 2023