La Fifa ferma il sogno di Matteo Cristian
Revocato il tesseramento di un 12enne naturalizzato italiano – Gaggiotti (Rigamonti): «È una procedura assurda»
Quella di Matteo Cristian Mammarella sarebbe dovuta essere, semplicemente, la storia di un ragazzino e del suo amore per il pallone, ma negli ultimi mesi è divenuta una «tragedia» calcistica, visto che la burocrazia gli ha impedito a più riprese di ricevere il via libera per giocare in Italia.
Il pasticciaccio viene denunciato a gran voce dalla Rigamonti e dal suo direttore generale, Giorgio Gaggiotti, che in questi mesi ha fatto di tutto, purtroppo ricevendo sempre esito negativo, per permettere al ragazzo di giocare.
Mammarella, 12 anni compiuti il 25 gennaio scorso, è nato negli Usa nel 2011 da padre italiano e madre americana. Il 26 ottobre 2022 ottiene la cittadinanza italiana e viene tesserato dalla Rigamonti con matricola n. 4027122 e tessera n. 482527. Il 23 gennaio 2023 il primo colpo di scena: il tesseramento gli viene revocato per errata procedura dello stesso.
È l’inizio di un autentico calvario, che imprigiona il sogno del ragazzo in un labirinto di burocrazia e scartoffie: tra il 27 marzo e il 26 aprile arrivano tre richieste differenti dalla Fifa, per ricevere un’ampia documentazione che la Rigamonti continua a rimandare.
Lo stesso 26 aprile la pratica viene però respinta senza dare motivazioni concrete: «Tra richieste e certificati abbiamo prodotto più di 30 documenti esattamente uguali a quelli per il tesseramento/calvario di un altro ragazzo, di cittadinanza moldava, ma è stato tutto vano. – così si legge nel duro comunicato della Rigamonti -.
Questa è una procedura assurda e imprecisa della Fifa, che non riconosce neppure la nostra lingua. Ricordiamo che stiamo parlando di bambini dilettanti, che non fanno neppure i campionati agonistici e che sono cittadini italiani. Ci auguriamo che il presidente Gravina ponga fine a queste odissee che costringono i bambini a non poter giocare a calcio: da qualsiasi angolazione la si guardi, questa è una vergogna senza giustificazione. La Riforma dello Sport, se non corretta, porterà alla morte dei settori giovanili e queste procedure sono una mancanza di rispetto per società dilettantistiche e bambini».
«Quello che provo è un senso di grande tristezza – aggiunge con amarezza lo stesso Gaggiotti -: tutti sono al corrente di queste storture burocratiche, ma mettono la testa sotto la sabbia e non fanno niente. Io non ho paura di dire quello che penso e, se queste sono le regole, mi oppongo: vogliamo che questa vicenda arrivi agli uffici federali e che i nostri dirigenti prendano atto del problema burocratico».
Dal 4 luglio riapriranno i tesseramenti e la speranza è che possa essere adesso più semplice, per una serie di motivi, tesserare Mammarella.
Resta il problema alla base: c’è davvero bisogno di così tanta burocrazia per far giocare a calcio un bambino?
Fonte: Brescia Oggi
Data di pubblicazione: Giovedì 22 Giugno 2023