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La leggenda Il Grande Torino nelle figurine che anticiparono le raccolte della Panini

 

La leggenda Il Grande Torino nelle figurine che anticiparono le raccolte della Panini

C’era una volta il Grande Torino. C’erano una volta le figurine non ancora griffate Panini.

“È doveroso, iniziando una rassegna delle squadre calcistiche, ricordare i giocatori granata periti nella più grande sciagura aerea che abbia sin qui colpito non solo il calcio, ma tutto lo sport in generale.

Il 4 maggio 1949, alle 17 circa, si schiantava sul colle di Superga l’“i-elce” G-212 che riportava a casa la squadra del Torino reduce da un incontro a Lisbona disputato a scopo benefico.

Nella catastrofe perirono diciotto giocatori…”, e a questo punto segue l’elenco dei nomi dei calciatori, dei tecnici, dei dirigenti, del massaggiatore e dei tre giornalisti che persero la vita nella più grande catastrofe della storia del calcio.

A pochi giorni dal 73° anniversario, sono andato a risfogliare un vecchio album di figurine (quelle del campionato 1959-60 che ancora non erano le figurine Panini, nate solo nel 1960-61, ma le Sidam di Torino) e a rileggere le parole che l’editore di allora scrisse sul retro di ogni figurina realizzata in cartone, a colori, larghezza 6,3 cm, altezza 9,3 cm, formato extralarge se confrontate con le Panini di oggi.

La didascalia del Grande Torino accompagna la figurina della squadra granata perita a Superga ed è la n. 15 dell’album intitolato “Il Calcio Italiano”. A distanza di dieci anni dalla tragedia, la

Sidam decise con grande sensibilità di omaggiare il club granata aprendo la sua raccolta con le 15 figurine degli eroi del Grande Torino (14 calciatori più la squadra) e chiudendola con le 15 figurine del Torino di allora, che giocava in serie B ma che a fine stagione avrebbe conquistato la promozione in A con giocatori che rispondevano al nome di Enzo Bearzot, futuro ct dell’italia campione del mondo nell’82, di Scesa e Cancian, Crippa e Moschino, Soldan e Rigamonti, Ferrini e Piaceri.

La figurina di Valentino Mazzola, listata a lutto come tutte quelle dei suoi compagni e della squadra, è la n. 10. “Mazzola Valentino – si legge – mezz’ala sinistra, nato a Cassano d’adda il 26-1-1919; passò dalla squadra aziendale dell’alfa Romeo al Venezia nel 1939 e da questa al Torino nel 1942. Capitano della squadra, dodici volte nazionale; cinque volte campione d’italia; vincitore della Coppa Italia nel 1943”.

Come in ogni collezione rara che si rispetti, ci sono perle nascoste (me nemmeno tanto): come la figurina n. 1, quella del portiere del Grande Torino Bacigalupo che sul frontespizio viene rinominato Bacigaluppo, con una doppia P che fa sorridere e lascia stupiti per la notorietà del giocatore e l’enormità del refuso sfuggito a tutti.

Ma rivisto a distanza di tanto tempo (io collezionai quell’album a 5 anni) è davvero bello e meritorio l’intento della Sidam di tramandare la memoria dei grandi eroi di Superga schierandoli in campo, tra le pagine dell’album, come la prima delle squadre di serie A, la più titolata, la più meritevole, la più forte e la più bella a dispetto anche della morte.

1 Bacigalupo, 2 Ballarin, 3 Maroso, 4 Castigliano, 5 Rigamonti, 6 Grezar, 7 Menti, 8 Loik, 9 Gabetto, 10 Mazzola, 11 Ossola, 12 Martelli, 13 Fadini, 14 Schubert, 15 Torino.

“Nell’elencare i giocatori che facevano parte della squadra granata vogliamo eternare il ricordo nella memoria degli sportivi; li terremo sempre nel nostro cuore e continueremo a seguire con rinnovato interesse le vicende calcistiche perché questa è l’eredità che ci hanno lasciato; questo è l’impegno che i tifosi di qualunque colore prendono”.

Paolo Ziliani

Fonte: Il Fatto Quotidiano

Data di pubblicazione: Lunedì 09 Maggio 2022

 

Pubblicato il Mario Rigamonti

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