Mario Rigamonti e Brescia ancora insieme per essere il modello del calcio giovanile e dilettantistico bresciano
Le Rondinelle rilanciano la partnership con la società granata, Gaggiotti: «Determinante una collaborazione continuativa»
Storia, tradizione, continuità. Il Brescia Calcio ha voluto rimarcare così, sul proprio sito, con un vero e proprio attestato di stima, la stretta collaborazione che lo lega ormai da un anno alla Mario Rigamonti, l’unico centro formativo delle Rondinelle in città.
Una menzione che vuole riconoscere l’eccellenza di questo club cittadino ma anche la fedeltà riservatagli nel corso del tempo, perché la Mario Rigamonti non ha mai “tradito”. Anche quando avrebbe potuto farlo. Anche quando fra i due club non vigevano particolari accordi di collaborazione, nessuna partnership. E questo rispetto reciproco suggellato nel corso di quasi mezzo secolo di storia non ha fatto altro che cementare l’intesa e l’affinità fra i due sodalizi, così tanto dissimili e così tanto uguali.
Da un anno, quindi, dalla stagione scorsa, i granata sono punto di formazione per il polo centro-est della provincia di Brescia, con l’onore di poter insegnare e tramandare i principi tecnici e formativi del settore giovanile del Brescia Calcio. Tutto ciò non fa altro che esaltare l’offerta di questa società d’eccellenza che ha per denominazione un antroponimo, ritenuta fra l’altro il fiore all’occhiello tra le società di settore giovanile e scolastico della FIGC in città e provincia, e nell’intera regione.
Il club. Un’efficienza favorita da un consiglio di amministrazione che permette un’organizzazione strutturata, precisa e puntuale sotto ogni punto di vista. Un’efficenza animata da persone competenti ed appassionate, come il presidente Antonella Bertoli, il vice Stefano Bertolotti, i dirigenti Antonio Scotti e Giorgio Gaggiotti, le vere anime della società. Quest’ultimo, poi, oltre ad essere il direttore generale, è anche figlio di Enzo, uno dei fondatori nonché amico dello stesso Mario Rigamonti in persona.
La società difatti fu fondata nel 1976 in onore del grande giocatore bresciano del Torino, da cui prende i colori sociali e lo stemma del toro. Ad Enzo, scomparso nel 2017, è dedicato il Trofeo Enzo Gaggiotti, riservato alle più prestigiose società professionistiche della categoria Esordienti. Un torneo che si affianca a quello già dedicato ad Angelo Scotti, padre di Toni e leader storico del Rezzato, dove a fine stagione 98 squadre e 36 società in due settimane danno vita a partite avvincenti e altamente combattute.
Questo e tanto altro è il mondo della Rigamonti, un vero e proprio punto di riferimento per sportivi e non, visto che anche l’omonimo centro di Buffalora offre oltre al calcio altre svariate discipline come futsal, tennis, padel, piscina, golf, foot golf e beach volley, in più vi è un ristorante e uno spazio verde per il relax. La casa dei granata dal 1977 non ha mai smesso di anticipare i tempi.
Continuità. Queste le parole del direttore Gaggiotti, negli anni Novanta tra l’altro Team Manager delle Rondinelle: «Noi pensiamo che per la crescita di un bambino bresciano non ci sia niente di meglio che il Brescia per strutture, appartenenza, storicità. Se un bimbo vuole affrontare un percorso professionistico la strada deve essere quella delle Rondinelle ed è per questo che siamo orgogliosi di essere l’unico centro di formazione della città: per noi un onore e un onere».
Il direttore prosegue augurandosi una proficua e durativa collaborazione anche in futuro, visti gli ottimi rapporti con i colleghi del Brescia: «Abbiamo un ottimo rapporto con Paolo Migliorati, l’attività di base in generale, Christian Botturi, e dunque speriamo che questo sodalizio possa essere sempre più forte nonché fruttifero per entrambi nel corso degli anni. Per far sì che si possano ottenere risultati sempre più importanti è determinante che la collaborazione tra i centri di formazione e le affiliate sia continuativa e tutti abbiamo l’obiettivo di sviluppare il progetto nel territorio. Affrontiamo questa stagione con entusiasmo, attenzione e meticolosità».
Fonte: sprintesport.it